Home News Le menzogne del Partito della Rifondazione Comunista d’Abruzzo su ERGO-UAS in FIAT...

Carissimo lettore,

Ancora una volta il nostro approccio alla buona progettazione del lavoro viene messo sotto attacco. Solitamente non ho il tempo di fornire risposte a chi non vuol sentire, nè voglio fare troppa pubblicità ad opinioni così faziose e completamente false. Purtroppo la materia è complessa e solo pochi esperti sanno distinguere i fatti dalle pure ideologie, così, complici anche le vacanze natalizie, che mi concedono qualche ora libera dagli impegni lavorativi e famigliari (ho due figli molto esigenti…), mi accingo a farvi partecipi di questa ulteriore disputa sulla presunta “pericolosità” del modello di organizzazione del lavoro ERGO-UAS, adottato da molte aziende italiane ed in particolare dal gruppo Fiat.

La vicenda inizia con una segnalazione riguardante un opuscolo pubblicato sul WEB dal Partito della Rifondazione Comunista d’Abruzzo e riguardante ERGO-UAS. (http://www.rifondazioneabruzzo.org/?p=2057). Il titolo è emblematico: “ Ergo-UAS. La metrica del lavoro che fa male”. Incuriosito dal titolo, leggo il documento, molto ben architettato e presentato, e subito mi accorgo di inesattezze, errori ed imprecisioni tecniche che vanno tutte nella stessa direzione: fango su di noi e su Fiat, stabilimento di Sevel. Dato che molte valutazioni tecniche ed esempi venivano attribuiti all’ergonomo Francesco Tuccino, consulente utilizzato spesso da FIOM e ben conosciuto da me grazie alla sua partecipazione ai nostri corsi di formazione sindacali, rispondo brevemente sia alla segreteria regionale del Partito della Rifondazione Comunista d’Abruzzo sia a Francesco Tuccino  informandoli che l’opuscolo conteneva molte inesattezze che ne compromettevano la sua funzione informativa.

Qui di seguito il testo della mia prima comunicazione:

 

CRGGRL65L17L682NBuongiorno,

Ho letto con molto interesse il vostro opuscolo di cui all’oggetto. Essendo l’ideatore ed uno degli sviluppatori del modello ERGO-UAS è appassionante e fonte di soddisfazione per me constatare che qualcuno si occupi di qualcosa che ho personalmente generato (oggi è difficile attirare l’attenzione delle masse).
Tuttavia vi segnalo che molte delle definizioni e affermazioni riguardanti ERGO-UAS riportate sono errate e che, in particolare, l’elaborazione degli esempi applicativi utilizzati dal vostro ergonomo Tuccino sono completamente sbagliati nelle assunzioni di base, nel procedimento seguito nonchè nei risultati ottenuti. Chiunque dei delegati di qualsiasi organizzazione da noi certificati come Auditor Sindacale sarebbe in grado di rilevare tali errori e questo non sarebbe affatto auspicabile per la vostra organizzazione. Sarà mia cura nei prossimi giorni fornirvi la soluzione corretta dei suddetti esempi, in modo che possiate diffondere un’informazione corretta ai vostri lettori senza ricevere facili critiche.
A disposizione se volete approfondire l’argomento in un incontro dal vivo. Come probabilmente già sapete, la nostra Fondazione si propone come ente NON PROFIT neutrale al servizio di aziende, sindacato e università per attività di ricerca, formazione e supporto all’utilizzo di organizzazioni del lavoro scientifiche e sane (scientifiche non sugnifica alienanti ma, al contrario, progettate fin nei minimi particolari per ottimizzare produttività ed ergonomia, ovvero la Buona Produttività).
L’occasione mi è gradita per porgere i miei saluti
Gabriele Caragnano
Direttore Generale della Fondazione ERGO-MTM Italia
Dopo alcuni giorni ricevo un email da Francesco Tuccino, che diceva:
Salve Gabriele,
Mi hai inviato un tuo commento e la copia di un opuscolo di cui non conoscevo l’esistenza.
Da una lettura rapida deduco c’è l’autore ha “pescato” on line tra le cose che ho scritto ed ha modificato il tutto a suo piacimento ( senza interpellarmi).
Tu nel tuo commento ti “lasci andare” in giudizi su eventuali miei errori relativi alle analisi su ergouas: senza specificare di quelli errori si tratti e senza avermi prima contattato per chiedermi se le cose scritte nell’opuscolo erano connesse con me.
L’ unico dibattito- contradditorio che abbiamo avuto, sul tema ergouas, è quello avvenuto sul sito Snop.
Credo che queste tematiche richiedano una soglia minima di serietà tecnico-scientifica; serietà che non riscontro nè da parte degli autori dell’opuscolo nè nel tuo commento allo stesso.
Cordiali saluti
Francesco
E’ incredibile per me constatare che Tuccino non sapesse niente dell’opuscolo. Questo può significare due cose: che l’operazione sia stata messa in piedi non con l’intento di fare chiarezza ma col solo scopo di fare polemica strumentale; oppure che l’autore dell’opuscolo non disponesse delle necessarie conoscenze tecniche per trattare questi argomenti complessi.
A questo punto io replico a Tuccino scrivendo:

Francesco,

Ti assicuro che non mi sono affatto lasciato andare nella mia replica, che non si è certamente esaurita con quel breve messaggio. Ritengo al contrario la mia risposta pacata e portatrice di rispetto, soprattutto nei tuoi confronti. Credo tu abbia un serio problema con chi ha scritto l’opuscolo avvalendosi del tuo nome. Se non smentisci formalmente il tuo coinvolgimento diventi complice dell’operazione diffamatoria e verrai chiamato a risponderne insieme a chi ha orchestrato l’operazione. Poveri operai di Sevel! Chissà quanti sono stati ingannati da quelle falsità e sbattutti in prima linea con un cartello o una bandiera di protesta in mano a reclamare giustizia e protezione.
Da parte mia non ho ritenuto di interpellarti preventivamente, poichè questa situazione si era già verificata con lo “scambio di opinioni” avvenuto sul sito SNOP. Anche allora tu, insieme ai dottori Occhipinti e Colombini, pubblicaste delle analisi EAWS non corrette e traeste delle conclusioni perentorie senza alcuna richiesta di conferma da parte mia (dove stava nascosta allora la serietà tecnico scientifica?). In quell’occasione la fiducia nei vostri confronti si è esaurita, poichè fu chiaro che l’intento non era certo scientifico ma solo denigratorio (ognuno di Voi con intenti diversi ma coincidenti nella critica distruttiva verso ERGO-UAS). E pensare che nei tuoi confronti, così come per tutti i tuoi colleghi FIOM (o ex colleghi), ho sempre dimostrato apertura e disponibilità, offrendovi seminari e corsi di formazione con totale apertura e trasparenza, cercando sempre di fondare i nostri confronti sulla base di fatti oggettivi e misurabili. Pensa che, nonostante tutto, ancora oggi sto cercando col progetto della Fondazione di avere tutti quanti attorno ad un tavolo a costruire un sistema di organizzazione del lavoro condiviso. Ancora oggi, ogni volta che organizzo attività formative gratuite a favore dei sindacati, non manco mai di invitare anche la FIOM, nonostante gli imbarazzanti silenzi che ogni volta ricevo in cambio.
Farò tutto quanto in mio potere per raccontare questa storia, poichè credo che per fare del bene al nostro Paese (industria, lavoratori, sindacati, …) sia necessario un approccio più onesto e pulito, che abbia davvero a cuore la salute delle aziende e dei lavoratori e non una parte politica piuttosto che uno strumento di analisi del rischio da movimenti ripetuti.
Saluti
Gabriele Caragnano
Direttore Generale Fondazione ERGO-MTM Italia
Controreplica di Tuccino:
Gabriele,
Sinceramente devo dire, soprattutto alla luce della mia ricerca su ” ergonomia e odl nel settore automotive in UE”, che la validità tecnico scientifica delle metodologie utilizzate per la VR è un problema  che può avere delle conseguenze sulla qualità delle condizioni di lavoro; ma questo non rappresenta il punto chiave.
Il vero problema, secondo me, sono i dati su cui si basano le valutazioni dei rischi ( VR); se i dati relativi ai singoli fattori di rischio ( freq az/min, postura ecc) non sono una ” foto fedele” delle modalità concrete di lavoro , il risultato della VR non sarà corretto e, di conseguenza, non saranno adottate le misure di prevenzione adeguate.
La mia azione con il sindacato ( in particolare la Fiom) partiva dalla convinzione che solo i delegati possono agire con efficacia  sulla Qdl ( qualità del lavoro)   e si proponeva proprio questo obiettivo: fornire ai delegati le conoscenze-competenze per poter verificare la correttezza dei dati su cui si basano le VR.
Purtroppo il sindacato non si è mai occupato concretamente della qualità della vita dei lavoratori e continua a non occuparsene….
Quindi, secondo me, il vero problema della Qdl in Fiat, ad esempio, non è tanto l’utilizzo di ergo-uas, al di là dei punti critici di Eaws rispetto ad Ocra ( che non sto qui a ripetere),ma la veridicità dei dati su cui si basano le VR.
Del resto nei corsi con i delegati ho sempre consigliato di fare le verifiche delle Vr Fiat con Ocra e Niosh e non con Eaws.
Per quanto riguarda l’opuscolo di Rifondazione non saprei cosa dire, e non mi ” riscalderei” tanto.
Del resto i documenti sul dibattito Eaws-Ocra, inclusi i tuoi, sono pubblici ( sul sito snop); quindi chiunque può utilizzarli per scrivere qualcosa. Se lo ritieni opportuno puoi agire nei confronti dell’autore dell’opuscolo ( rifondazione comunista).
Ripeto: il problema chiave, rispetto alla qualità della vita di lavoro, non sono tanto le metodologie di VR, ma la forte carenza dell’azione sindacale sul tema dell’organizzazione del lavoro.
Saluti
Francesco Tuccino
A questo punto siamo arrivati ad oggi, 1 gennaio 2014, e qui di seguito cerco di esprimere il mio pensiero chiarendo la mia posizione riguardo alle polemiche che in questi anni hanno accompagnato l’introduzione di ERGO-UAS e chiudendo con una proposta che spero venga raccolta:
Francesco,
Apprezzo molto la tua replica e condivido la tua analisi, che individua nella qualità dei dati su cui si basa la valutazione del rischio uno dei fattori più critici. Tuttavia, sulla base delle mie esperienze, ne traggo conclusioni differenti.
Io credo che i due elementi da controllare maggiormente nella valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico siano, in ordine di importanza, la qualità del dato e la deviazione dell’applicatore, seguiti a una certa distanza dalla deviazione del sistema. L’approccio ERGO-MTM nasce appunto per controllare i primi due fattori:
  • Qualità del dato: quando il dato è frutto della pura osservazione diretta da parte di chiunque non sia il responsabile della progettazione del ciclo
    • è assai elevata la probabilità di non considerare tutti gli elementi che lo compongono. Le difficoltà di raccogliere tutti gli elementi necessari (sequenza dei movimenti, frequenze, mix produttivo) sono elevatissime e rendono il l’osservazione diretta molto onerosa in termini di tempo e di competenze richieste
    • è impossibile riconoscere le deviazioni di metodo introdotte dall’operatore o da una situazione transitoria della configurazione del posto di lavoro
    • è molto breve la validità dell’analisi ergonomica, dato che prodotto, processo e mix produttivo sono in continuo cambiamento
  • Deviazione dell’applicatore: se le regole di applicazione del sistema di valutazione del rischio non sono chiaramente definite, anche a parità di dati raccolti, si giungerà a conclusioni anche molto diverse. Se consideriamo ad esempio uno dei migliori sistemi di valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori dovuto a movimenti ripetuti (OCRA), quando chiediamo ad una batteria di ergonomi addestrati di contare il numero di azioni tecniche, scopriamo che la deviazione dei risultati è decisamente eccessiva. Ciò è certamente dovuto alla insufficiente chiarezza dei testi/manuali che presentano la definizione di azione tecnica

Ovviamente e certamente anche la deviazione del sistema è importante, per cui è necessario selezionare un sistema che sia affidabile nelle sue conclusioni una volta limitata la deviazione dell’applicatore e assicurata la qualità del dato raccolto. ERGO-MTM non è un sistema di valutazione del rischio, poichè nasce con altre finalità: prevenire il rischio, piuttosto che misurarlo ex post. Tuttavia appare evidente come esso possa essere efficacemente utilizzato anche nella valutazione del rischio. Le criticità sopra elencate (qualità del dato, deviazione dell’applicatore e deviazione del sistema) sono brillantemente superate grazie alle seguenti caratteristiche:

  • La valutazione del rischio è basata su dati che sono direttamente dedotti dal ciclo di lavoro proigettato con MTM (MTM-UAS nel caso di Fiat). Qualsiasi variazione di processo, prodotto o mix produttivo viene immediatamente recepita dal ciclo di lavoro, unico dato in azienda ad essere un driver per tutti i processi gestionali (pianificazione, schedulazione, utilizzo capacità produttiva, addestramento operatori, rifornimento materiali, costificazione, analisi degli investimenti, ….)
  • ERGO-MTM è costituito da MTM (progettazione e metrica del lavoro) ed EAWS (analisi ergonomica), due sistemi ufficiali MTM ed appartenenti alla piattaforma tecnica internazionale. Ciò significa che i manuali applicatore sono soggetti ad un rigido processo di controllo qualità e di miglioramento continuo ad opera delle associazioni MTM nazionali appartenenti al network MTM. Ogni fattore di influenza (postura, forza, frequenza di azione, …) è definito secondo uno standard consolidato, fornendo esempi applicativi es esercizi di verifica.

Detto ciò, sottolineo un’ulteriore differenza di approccio, che spesso viene dimenticata o non percepita dai non addetti ai lavoro: ERGO-MTM è un sistema di PROGETTAZIONE del lavoro che considera pesantemente gli aspetti ergonomici oltre a quelli efficienziali (metodo e rendimento di lavoro). L’oggetto dell’analisi è il prodotto-processo (posto di lavoro) e non l’operatore. I sistemi di valutazione del rischio, invece, valutano il rischio dell’accoppiamento di uno specifico operatore (con la propria altezza, capacità e forza) con un dato posto di lavoro in cui viene eseguito un compito richiesto e pianificato. Se si cambia l’operatore oggetto dell’analisi ergonomica, questa deve essere completamente rivista e ricalcolata (nuova osservazione). Così come dovrebbe avvenire ogni qualvolta viene modificato un parametro organizzativo (quantità prodotta, mix, ribilanciamento linea, …). In certe realtà molto dinamiche (ad esempio nel settore automobilistico ed in generale nel manifatturiero) questi cambiamenti sono assai frequenti e rendono l’applicazione della mappatura del rischio su base osservazionale praticamente inapplicabile (oppure applicata solo formalmente, in ottemperanza ad obblighi di legge che tanto non possono essere verificati da organi di controllo impreparati ad affrontare temi così complessi).

Per utilizzare ERGO-MTM (sarebbe meglio dire EAWS) per la valutazione del rischio di un dato operatore, basterebbe mappare l’operatore sulla curva antropometrica e su quella della distribuzione delle forze massime applicabili. A quel punto, con un comune sistema di simulazione in grado di predire le posture interpretando l’analisi MTM (ad esempio il sistema TiCon, utilizzato da Fiat e progettato dal network MTM) è immediato ottenere in qualsiasi istante una valutazione del rischio aggiornata all’ultimo secondo prima della stampa.
Detto questo (se compreso), è facile comprendere la mia posizione, che considera le polemiche sollevate da SNOP e da parte di FIOM (alimentate da interessi di parte e propinateci come pareri scientifici!) su questo argomento pretestuose, inutili e dannose per il Paese. Si fissano sull’albero e non vedono la foresta, dimenticandosi completamente dei problemi reali che devono essere concretamente affrontati sul campo per garantire competitività alle nostre imprese ed allo stesso tempo per assicurare condizioni di lavoro sicure ed ottimali per i nostri lavoratori. Il ruolo della Fondazione vuole anche essere un ruolo di controllore a favore di tutte le parti, affinchè, condivisa la metodologia di raccolta dati e il metodo di valutazione del rischio, ci si concentri esclusivamente sulla realtà dei fatti, senza filtri polemici ed interessi di bottega.
A dimostrazioine della nostra volontà di ricerca di soluzioni e metodi condivisi, ti invito a partecipare ad un gruppo di approfondimento di questi argomenti, che verrà formalizzato e gestito dalla Commissione Tecnica di Ergonomia, organo tecnico parte del Consiglio degli Esperti della Fondazione, presieduto dal Prof. Francesco Violante dell’Università di Bologna. Cosa ne pensi?
Dato che credo che questa nostra corrispondenza possa essere di pubblica utilità ed interesse, trasferisco il luogo di scambio di opinioni sul mio blog. Ti invito ad esprimere le tue opinioni all’indirizzo http://blog.ergo-mtm.it/ . Sarai sempre benvenuto e pubblicato.
L’occasione mi è gradita per augurarti un Buon Anno
Gabriele

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