Seminario ERGO-UAS per delegati UILM a Torino, 18 ott 2013
Lo scorso 18 ottobre a Torino, presso la sede UILM, si è svolto il seminario ERGO-UAS tenuto da Gabriele Caragnano, Direttore Generale della Fondazione ERGO-MTM Italia ed organizzato grazie al coordinamento di Gianluca Ficco, della segreteria nazionale UILM . La partecipazione è stata numerosa e assai attenta nell’ascoltare e commentare l’illustrazione di Caragnano. Molti sono stati i riferimenti a situazioni concrete vissute in prima persona dai presenti.
I temi più discussi sono stati quello delle pause e delle modalità di utilizzo del modello ERGO-UAS (progettazione e mappatura del rischio).
Riguardo alle pause – ha spiegato Caragnano – il modello organizzativo previsto da ERGO-UAS prevede una base di partenza fissa costituita da due pause da 10 minuti (pause per i bisogni fisiologici) ed una pausa mensa di 30 min distribuite nell’arco del turno di lavoro. Ulteriori pause vengono richieste dalle maggiorazioni previste ed assegnate dal modello ERGO-UAS in funzione del livello di fatica (carico biomeccanico) generata dall’esecuzione dei compiti lavorativi. Il nuovo modello organizzativo FIAT, già in uso a Pomigliano, è leggermente più morbido rispetto a questo riferimento standard, in quanto prevede 3 pause da 10 minuti più una pausa mensa di 30 minuti, che, per scelta dei lavoratori, è posta a fine turno, anticipando di fatto la fine della giornata lavorativa. Ulteriori periodi di recupero richiesti dal modello ERGO-UAS sono invece integrati nei tempi di lavorazione sotto forma di insaturazione (alcuni secondi di riposo ad ogni vettura prodotta), con una base di partenza minima dell’1%, pari a cira 4 minuti a turno.
Riguardo alle modalità di utilizzo, Caragnano ha spiegato che ERGO-UAS nasce come sistema di progettazione del processo di lavoro. L’oggetto dell’analisi non è il lavoratore ma il posto di lavoro, che viene progettato dal basso, a partire dai micromovimenti elementari UAS (es. Prendere e Piazzare, Camminare, Azionare, …). I riferimenti antropometrici per la predizione delle posture, le valutazioni riguardanti i livelli di forza massima e il calcolo delle frequenze di azione sono ricavati da basi dati internazionali pubblicate da fonti autorevoli (ISO, CEN, IMD, IAD tra i principali). ERGO-UAS può essere anche utilizzato per la mappatura del rischio, avendo tra i suoi componenti il sistema di analisi ergonomica EAWS (Ergonomic Assessment Work-Sheet). EAWS è il più recente sviluppo presente nel panorama internazionale e, grazie alla sua struttura analitica e completa, è già diventato uno standard internazionale di riferimento, utilizzato da aziende globali come VW, BOSCH, FIAT e OPEL. Numerose sono state le domande riguardanti il confronto tra EAWS ed OCRA, il sistema di analisi ergonomica più utilizzato e conosciuto in Italia. Caragnano ha ampiamente spiegato e documentato che per confrontare EAWS con OCRA è innanzitutto necessario considerare soltanto una delle 4 sezioni che compongono EAWS. Infatti le prime tre sezioni EAWS riguardano aree di rischio non trattate da OCRA (posture del corpo, azioni di forza ad alta intensità e movimentazioni carichi), mentre solo la sezione 4 (EAWS4) si occupa di movimenti ad alta frequenza e basso carico come OCRA. Senza entrare nel merito tecnico della questione, già ampiamente analizzata in una pubblicazione di Lavatelli, Schaub e Caragnano scaricabile dal sito della Fondazione (http://ergo-mtm.it/correlation-ocra-eaws4-for-upper-limbs-load-risk-assessment/), Caragnano ha ampiamente sottolineato il fatto che l’oggetto di analisi dei due sistemi è completamente differente: ERGO-UAS guarda alla progettazione del processo lavorativo (posto di lavoro, contenitori, distanze, facilità di accesso e presa ai materiali, attrezzi, strumenti, sequenza di attività, standardizzazione del lavoro, …) ricercando l’ottimizzazione ergonomica e produttiva rispetto a valori statistici della popolazione (gruppi antropometrici, forze, frequenze, ecc.). OCRA guarda invece al lavoratore specifico sotto analisi, valutando il livello di carico di quella specifica persona, a cui infatti vengono riferite le valutazioni della postura e delle forze. “Non dobbiamo confondere – spiega Caragnano – la mappatura del rischio dei lavoratori con quella dei posti di lavoro”. La prima richiede l’analisi di ogni singolo individuo e la composizione dei rischi relativi ai differenti compiti eseguiti da ciascuno. La seconda riguarda l’analisi del ciclo di lavoro rispetto a valori standard presi come riferimento”. Le due diverse analisi richiedono anche due professionalità differenti: l’ergonomo si occupa della valutazione dell’esposizione al rischio di ciascun lavoratore e lavora a stretto contatto con la funzione RSPP. L’ergo-metodista si occupa della progettazione del prodotto/processo, producendo una mappa della richiesta prestazionale generata da ciascuna postazione di lavoro, lavorando a stretto contatto con le funzioni di Engineering e Produzione.
La materia è complessa e richiede molti approfondimenti che vengono affrontati nei corsi per Auditor Sindacali che la Fondazione eroga gratuitamente per le organizzazioni sindacali.