Home News Electrolux – gli operai pagano il prezzo della non competitività

di Gabriele Caragnano

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Riduzione dei salari del 15%, stop a premi aziendali, scatti d’anzianità, pagamento delle festività. Questo il piano di Electrolux per salvare la produzione nei quattro stabilimenti italiani della multinazionale svedese. Resta ancora aperta l’ipotesi di chiusura dell’impianto di Porcia. «Una proposta irricevibile», così hanno risposto i sindacati all’Electrolux.

Avendo lavorato per più di dieci anni nel settore del bianco sia come dipendente (in Whirlpool) sia come consulente (in Whirlpool e in Bosch-Siemens Hausgeraete), posso a ragion veduta dare testimonianza dell’elevato potenziale di riduzione costi insito nel miglioramento della produttività di TUTTI i processi industriali del settore del bianco. Questo è un settore industrialmente arretrato in cui non si ha una vera innovazione di processo da troppi anni. Anche da un punto di vista organizzativo non si è fatto altro che scimmiottare altri settori cercando di costruire sistemi produttivi all’avanguardia (ad esempio il WCM di Fiat o il sistema TPS di Toyota). Ritengo scorretto impostare un piano di ristrutturazione competitiva partendo dalla richiesta di riduzione di stipendi degli operai. Questo dovrebbe essere l’ultimo passo prima del dirupo, l’estremo tentativo disperato quando ogni altra via è preclusa. E comunque le riduzioni dovrebbero riguardare ogni livello gerarchico con importi crescenti in proporzione al grado di responsabilità manageriale posseduto. Avrei quindi una serie di importanti domande da rivolgere al management Electrolux, ma mi limito alla seguente: quali sono le iniziative previste dal piano di cost restructuring degli stabilimenti italiani per aumentare la produttività dei vostri processi di trasformazione lungo l’intera supply chain? In analoghe iniziative personalmente vissute in Paesi europei (es. Spagna, Germania, Slovacchia e Polonia) si sono raggiunti nel settore del bianco risultati dell’ordine del dimezzamento dei costi di trasformazione senza toccare i livelli salariali. Anzi, al contrario, concedendo premi di merito alle iniziative più interessanti ed efficaci che spesso sono venute proprio dal livello operaio se opportunamente coinvolto e addestrato.

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