Perchè la FIOM attacca Electrolux sull’organizzazione del lavoro e non i sistemi in essa adottati?
Mi sembra di leggere una storia già letta, di vedere un film già visto. Interviste a operai e delegati FIOM degli stabilimenti italiani di Electrolux in cui vengono descritte condizioni di lavoro strazianti (Articolo Agoravox; Articolo Connessioniprecarie). Non è questo il luogo in cui voglio commentare tali pesanti accuse, anche perché, a differenza di molti casi molto ben conosciuti dal sottoscritto, non sono mai stato in uno stabilimento di Electrolux. Ciò che voglio mettere in luce è il diverso atteggiamento della FIOM in questa situazione rispetto a quella che fortemente caratterizzò la nascita dello stabilimento FCA di Pomigliano nel 2010. Allora il gruppo FCA subì attacchi pesantissimi da parte della FIOM, che prese di mira non solo l’azienda e il suo modello operativo, denominato WCM, ma anche l’innovativa organizzazione del lavoro, che si basa sul sistema di analisi lavoro ERGO-UAS (sviluppato e lanciato dalla nostra Fondazione). Perchè questa differenza? Volendo cercare una risposta, si deve andare al giugno 2010: in quei giorni si ebbero numerosi teatrini televisivi montati ad arte, con delegati FIOM spalleggiati da giornalisti compiacenti che definivano ERGO-UAS, senza nemmeno avere una lontanissima idea di cosa esso fosse, come un sistema spremi-uomini. Noi della Fondazione Ergo, inventori del modello Ergo-UAS, fummo attaccati da tutte le testate e i siti specialistici di ergonomia e medicina del lavoro. Ricordo le crociate del sito SNOP (Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione), che organizzò interi convegni con ospiti illustri per urlare al mondo che Ergo-UAS era la morte nera. La regia scientifica di tutto questo ventilatore di fango (a voler essere educati) fu intellettualmente gestita da due medici milanesi: il professore Enrico Occhipinti e la dottoressa Daniela Colombini. I due illustri esperti furono chiamati dalla FIOM innumerevoli volte ad acclamare la non fondatezza scientifica del sistema Ergo-UAS, a vantaggio di altri sistemi di mappatura del rischio ergonomico, primo fra tutti il sistema OCRA (per i movimenti ripetuti degli arti superiori). Elemento da non trascurare è il fatto che gli inventori di OCRA sono proprio i due dottori milanesi, che, oltretutto, hanno più volte lavorato come consulenti della Procura della Repubblica di Torino (PM Raffaele Guarinello) in azioni giudiziarie proprio contro il gruppo del Lingotto su temi quali quelli delle malattie professionali causate da sovraccarico biomeccanico (“effetto catene di montaggio”).
Fatta tutta questa necessaria premessa, la domanda che sollevo ora è: perchè in Electrolux, che ha fatto di OCRA il sistema aziendale per la mappatura del rischio da movimenti ripetuti dell’arto superiore, si attacca solo l’azienda ed il suo management, mentre si lascia fuori il sistema OCRA? Visti i numerosi casi di malattie professionali lamentati dagli operai Electrolux (n.d.r. a detta dei delegati FIOM) e considerando che OCRA è in uso nel gruppo Electrolux da diversi anni, perchè non viene messa almeno in discussione la validità del sistema?
Sulla validità dei sistemi di mappatura del rischio ergonomico (tutti) vi sono moltissimi dubbi anche da parte della stessa comunità medico scientifica. Credo che il tema valga una seria riflessione, visto che in base agli esiti delle analisi eseguite con questi sistemi, in Italia, si può finire in galera e le nostre aziende hanno degli enormi extra costi, causa di gravi gap di competitività rispetto agli altri Paesi CEE (!!!), solo per rispettare gli adempimenti di legge riguardanti la movimentazione manuale dei carichi (D.Lgs. 81/2008; ISO 11228). Il prossimo giugno 2016 la nostra Fondazione organizzerà un convegno per discutere liberamente e senza pregiudizi dell’efficacia dell’organizzazione del lavoro nel prevenire i disturbi e le malattie all’apparato muscolo-scheletrico e tendineo. E’ ora di smetterla di fare politica sulla pelle degli operai e di affrontare il delicato tema con obiettività e scientificità. Siete tutti benvenuti.