Home News Fiat: Bonanni; accordi modello di sviluppo, bene Marchionne

MF-Dow Jones Global, 09-10-2013

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ROMA (MF-DJ)–”Gli accordi che abbiamo fatto alla Fiat per salvare l’occupazione e incentivare gli investimenti sono un modello di sviluppo per il Paese. Bisognerebbe fare tesoro di questa esperienza ed arrivare ad una chiarificazione anche nelle vicende economiche e politiche nazionali”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni davanti a oltre cinquecento delegati sindacali della Fim Cisl degli stabilimenti Fiat riuniti oggi a Roma.

“Siamo orgogliosi di aver marciato con i nostri delegati Fim della Fiat che hanno avuto il coraggio di andare controcorrente in un paese che sta morendo di conformismo. Grazie agli accordi che abbiamo firmato, a partire da Pomigliano, siamo riusciti a mantenere accesa la fiaccola dell’occupazione in tutti gli stabilimenti della Fiat senza chiedere un euro allo stato e alla collettivita’. Senza la Fiat, intere zone del nostro paese sarebbero oggi il deserto. Abbiamo fatto quello che tutte le persone di buon senso avrebbero fatto ma sempre distinguendo la nostra funzione di sindacalisti da quella della azienda”.

“C’e’ chi pensa che basta alzare la voce o buttare in aria il cappello per vincere le battaglie sindacali. Noi abbiamo un’altra idea del sindacato. Noi pensiamo che bisogna incentivare e rassicurare gli investitori in un rapporto alla pari con le aziende. Pensiamo di essere un soggetto che crea condizioni di stabilita’ nelle aziende, partendo dalle esigenze che rappresentiamo, ma offrendo le giuste garanzie affinche’ l’investimento possa avere successo. Questo abbiamo fatto in tutti gli stabilimenti della Fiat. Questa e’ la strada che bisogna percorrere per favorire altri investimenti in Italia. O si arriva ad una chiarificazione su questi aspetti, oppure il paese non si salva. Anche i mercati finanziari che forniscono i capitali alle aziende cercano stabilita’. Marchionne ha sicuramente il suo carattere spigoloso ma sa fare il suo mestiere di investitore. Chi lo attacca, lo fa o per motivi ideologico o per ragioni personali, appoggiati anche dalla stampa e persino dalla corte costituzionale”, ha concluso.

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