Home Scienza LETTERA DEL DIRETTORE GABRIELE CARAGNANO AL SENATORE GIORGIO AIRAUDO

Airaudo: “Torni la pace in fabbrica basta estremismi, anche della Fiom”

Intervista Giorgio Airaudo, La Repubblica del 5 luglio 2013

Gentilissimo Giorgio

Leggo con piacere la tua intervista su La Repubblica di oggi dal titolo assai promettente “Torni la pace in fabbrica basta estremismi, anche della Fiom”. Condivido in pieno la tua speranza che si abbandonino le posizioni estremiste e si incominci davvero a costruire un rapporto di collaborazione per il perseguimento di obiettivi comuni e condivisi. Confesso di essere stato a lungo deluso e preoccupato per tutto quanto accaduto negli ultimi tre anni tra l’azienda Fiat e la FIOM e ora ho la speranza che si possa voltare pagina ed uscire dalle sedi giudiziarie per entrare nelle fabbriche e tornare a produrre auto di qualità in modo competitivo.

Io sono solo un tecnico e, avendo avuto la fortuna di lavorare per molti anni a stretto contatto con le case automobilistiche tedesche, ho potuto sintetizzare lo spirito creativo italiano con l’approccio strutturato teutonico. Ne è nata una filosofia che sintetizzerei nel motto “fare le cose bene dalla prima volta”. Ciò comporta un maggiore investimento nella fase iniziale di un progetto, in modo da prevedere ogni potenziale rischio (finanziario, operativo, ergonomico) nella fase progettuale ed evitare grossi problemi una volta che la produzione di serie abbia inizio. Da questo cilindro di idee ne è scaturita una particolarmente valida: integrare la valutazione dei carichi di lavoro nella progettazione dei metodi. Tutto ciò ha un nome: ERGO-UAS (sigla poco attraente ma figlia delle tecniche che la compongono). ERGO significa ergonomia, ovvero lo studio dell’interazione tra uomo e macchina (una linea di montaggio è una macchina); UAS indica una tecnica di analisi che definisce i tempi di lavoro sulla base di standard internazionali (UAS è la metrica più utilizzata al mondo, soprattutto nel settore automobilistico); ERGO-UAS è un sistema integrato che, unendo aspetti medici a elementi ingegneristici, assegna i compiti lavorativi a ciascun operaio di una linea di montaggio e definisce quali e quanti debbano essere i periodi di recupero dalla fatica fisica (pause).

L’idea è davvero innovativa, tant’è che tutto il mondo ci sta studiando ed inizia ad imitarci. Si pensi ad esempio al fatto che il sistema di valutazione ergonomico insito in ERGO-UAS (denominato Ergonomic Assessment Work-Sheet –EAWS) è stato immediatamente adottato anche dall’intero gruppo VW in tutto il mondo. La nostra Fondazione si sta occupando della formazione degli istruttori aziendali VW in modo che questi possano a loro volta addestrare i loro tecnici. Oggi Fiat è il gruppo automotive più avanzato al mondo sul tema dell’organizzazione del lavoro, soprattutto per l’enorme attenzione che viene posta nella fase progettuale dei nuovi prodotti all’ergonomia e quindi, in ultima analisi, alla salute dei lavoratori.

Nonostante tutte queste buone notizie, la guerra FIOM – Fiat ha spazzato via ogni cosa. Siccome davanti ad un’innovazione è molto più facile dimostrare che questa non funzioni piuttosto che il contrario, si è utilizzato in modo strumentale qualsiasi argomento per distruggere l’iniziativa di ridisegnare un accordo specifico sull’organizzazione del lavoro basato su questi concetti innovativi (ERGO-UAS). Ad un certo punto abbiamo letto su molti giornali e assistito a trasmissioni televisive in prima serata sui principali canali nazionali in cui sedicenti esperti di organizzazione e medicina del lavoro sostenevano che il sistema ERGO-UAS (erroneamente identificato come “il sistema Fiat”) stritolava gli operai!

Mi auguro davvero che voltar pagina possa portare a riconsiderare il modello Fiat di organizzazione del lavoro, che oltretutto è in fase di rapida diffusione in molte altre aziende italiane senza la alcun minima polemica. Non chiediamo che il nostro modello venga accettato dogmaticamente. Vorremmo lavorare insieme a tutte le parti per condividere le scelte progettuali e rendere il sistema sempre migliore. In fondo questa è proprio la nostra “mission impossibile”: costituire una piazza neutrale in cui azienda, sindacato ed università possano incontrarsi per fare innovazione riguardante il tema della Produttività del Lavoro (la Buona Produttività). Ad oggi solo FIOM tra le organizzazioni sindacali metalmeccaniche non ha aderito al progetto. Aderire non significherebbe accettare ciecamente ogni cosa. Al contrario, consente ai membri aderenti di discutere ed influenzare il lavoro di ricerca e formazione svolto dalla Fondazione. Riuscire a condividere in Italia una piattaforma tecnica internazionale su metrica del lavoro, valutazione dei rischi da carico biomeccanico e gestione delle pause significherebbe liberare una tale quantità di risorse (in Fiat, ma soprattutto nelle PMI) da assicurare un boom di produttività incredibile e nel pieno rispetto per la salute dei lavoratori.

Chiudo questo mio messaggio col rinnovarti l’invito a partecipare anche quest’anno alla nostra tradizionale Conferenza Nazionale sulla Produttività (17 ottobre a Torino), che quest’anno sarà prevalentemente indirizzata alle PMI, che così fortemente hanno necessità di recuperare tanta Buona Produttività. Sarebbe un onore ed un piacere riaverti tra noi anche quest’anno come protagonista del dibattito.

Cordialmente,

Gabriele Caragnano

Direttore Generale Fondazione Ergo-MTM Italia

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