Home Scienza RISPOSTA DEL DIRETTORE ALL’ARTICOLO DI REPUBBLICA DEL 5 LUGLIO 2013 DEL PROF....

Articolo di Luciano Gallino, La Repubblica del 5 luglio 2013

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Pur dissentendo in toto dall’intervento sul caso Fiat del Prof. Gallino, c’è un aspetto sul quale concordo: la produttività è vitale e deve essere vista come valore aggiunto per ora lavorata. E allora partiamo da qui. In Italia la parola “produttività”, caso unico tra le economie avanzate, si associa sempre alla riduzione dei diritti e ai ritmi di lavoro forsennati che lei stesso evoca. Non sarebbe forse il caso di cominciare a restituire alle parole il loro significato? Come si fa a parlare di ripresa in un Paese in crisi se non si può nemmeno usare la parola produttività?  La produttività viene dal basso, dal posto di lavoro, identificando e migliorando ogni singola fase che compone il processo produttivo, misurandola accuratamente e trovando la configurazione migliore come nella composizione di un grande e complesso puzzle.

Quello che Gallino definisce “modello Pomigliano” è in realtà un modo di lavorare diffusissimo in tutte le industrie del settore a partire da Germania e Francia. Il responsabile della produzione della Volkswagen, così come quello della Mazda, sono venuti a Pomigliano a studiarne l’organizzazione del lavoro, che è fondata su riferimenti elaborati da organizzazioni globali no-profit, come l’MTM, che costituiscono standard internazionali di misurazione del lavoro e che rispondono a criteri scientifici in grado anche di tutelare meglio la salute dei lavoratori. Quella fabbrica nello scorso settembre ha ricevuto il premio come miglior stabilimento europeo dalla rivista tedesca Autoproduktion anche per lo sviluppo del personale. Pomigliano non è un lager.

Sembra che di buona produttività (quella che salvaguardia la salute del lavoratore e viene dalle buone idee) non sia nemmeno possibile parlare e credo che in questo gli intellettuali abbiano responsabilità storiche. Nelle economie avanzate è normale parlare di World Class Manufacturing, vale a dire di metodi analitici che migliorano la produttività attraverso la lotta agli sprechi (e non giocando con la velocità delle linee di produzione). Così come è normale che sindacati e aziende lavorino insieme. Le imprese italiane hanno un potenziale esplosivo enorme, i metodi ci sono e non servono soldi pubblici per produrre meglio, serve una cultura nuova. Ricominciamo dalle parole allora e diamo immediatamente seguito ai fatti.

Cordialmente,

Gabriele Caragnano

Direttore Generale Fondazione Ergo-MTM Italia

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