Home Blog IL LAVORATORE AL CENTRO – Dalla ricerca FIM-Cisl “Le Persone e la...

di Gabriele Caragnano – Lo scorso 14 maggio ho partecipato con piacere alla presentazione della ricerca “Le Persone e la Fabbrica” promossa da Fim-Cisl in collaborazione con i ricercatori del Politecnico di Milano e di Torino. Lo studio, di grande rilevo, ha analizzato l’opinione degli operai sulla nuova condizione di lavoro nelle fabbriche Fiat e Cnh in seguito all’introduzione, sin dal 2005, del modello del Wcm (World Class Manufacturing). In sostanza, l’indagine è stata condotta con l’obiettivo di comprendere le condizioni dei lavoratori e il loro livello di partecipazione all’interno della fabbrica.

Tra gli argomenti trattati, vorrei sottolinearne due importantissimi: la sapienza e la consapevolezza operaia. Temi appassionanti e nei quali credo con fermezza. Il lavoratore moderno non può più essere escluso, ma al contrario deve essere coinvolto nelle decisioni legate all’attività della fabbrica; gli esiti della ricerca dimostrano proprio che questo tipo di approccio comporta un beneficio non solo per l’attività lavorativa in se, ma anche e soprattutto per la soddisfazione del lavoratore stesso.

 

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Non a caso Luciano Pero, Professore del Politecnico di Milano, tra i creatori dello studio, sostiene che “siamo davanti ad un cambiamento epocale del modo di produrre e ad una nuova generazione di fabbriche: le cosiddette ‘nuove fabbriche’ quelle che hanno introdotto un’automazione evoluta e una diversa e più complessa organizzazione del lavoro (High Performance Work Organization).  Questo nuovo approccio richiede sia l’uso dell’intelletto, sia la partecipazione ai processi produttividelle persone in fabbrica.” 

Analizzando la situazione negli stabilimenti di Pomigliano e Cassino, dove il WCM ha raggiunto uno stadio di implementazione elevato, possiamo constatare livelli di eccellenza e di coinvolgimento operaio medio alti.

Siamo davanti quindi ad un tema di studio nuovo, quello del cosiddetto impegno cognitivo. Infatti, nell’organizzazione del lavoro futuro, quello previsto dal WCM, il lavoratore dovrà partecipare attivamente al miglioramento continuo dell’azienda. Questo si concretizzerà non solo attraverso la formazione, ma anche e soprattutto attraverso il coinvolgimento dell’operaio in prima persona, ad esempio fornendo propri suggerimenti e proposte. Ne consegue che i lavoratori cercheranno di captare sempre più informazioni e di portare nuove idee utili per l’azienda. L’informazione e di conseguenza l’aspetto cognitivo del lavoro diventeranno fondamentali per spiegare il contesto, fornire feedback e risultare sempre in prima linea.

Per creare un’ambiente di lavoro sereno e positivo è imprescindibile organizzare piccoli team di lavoro che collaborino tra loro sotto la direzione di Team Leader di riferimento.

Infine, è necessaria l’introduzione della cosiddetta Job rotation, che interrompe la routine e consente al lavoratore di sperimentare più postazioni, diventando così esperto in più mansioni.

Riconoscimento e valorizzazione: sono i principi base su cui ruota questa ricerca. Bisogna trarre esempio dall’esperienza di Pomigliano dove questi due principi sono stati eccellentemente applicati. Infatti, per un dipendente risulta molto gratificante essere protagonista di un cambiamento epocale essendo allo stesso tempo artefice e partecipe del successo di uno stabilimento, oggi modello esemplare in tutta Europa.

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