Home Blog La bella Fabbrica – convegno “Il lavoro per la crescita del Mezzogiorno”,...

Davvero congratulazioni agli organizzatori di questo convegno, equilibrato e profondo nei contenuti e nelle esperienze dei relatori (programma scaricabile dal link poster seminario lavoro).

Sono stato invitato a parlare della buona produttività, quella che potrebbe aiutare l’industria manifatturiera del Mezzogiorno. Non ho parlato solo delle grandi fabbriche (impossibile non farlo a Melfi, roccaforte di Fiat, dove vengono prodotti i nuovi modelli Jeep Renegade e Fiat 500X, oltre alla classica Fiat Grande Punto), ma ho voluto stimolare la platea con l’idea che si possa fare industria anche al Sud in modo autonomo. Vengo da Varese, cittadina lombarda in cui un abitante su due è coinvolto in attività autonome. Io stesso ho dato vita a 2 società di servizi e due organizzazioni No Profit (l’Associazione MTM e la Fondazione ERGO-MTM Italia), oltre che ad aprire il primo negozio Imaginarium in Italia (giocattoli intelligenti per bambini). Forse per questo mi appare evidente l’abisso che ci separa dal Mezzogiorno. Si può guidare da Candela a Melfi vedendo quasi solo campagne, bellissime colline per lo più pronte a dare frutti. Ma di fabbriche non se ne vede l’ombra. Fino a quando appare nella sua immensa vastità lo stabilimento SATA di Melfi, che dà lavoro a circa 5.000 persone e che rappresenta il cuore pulsante di tutta la regione.

Quando incontro la gente di Pomigliano, Melfi o Cassino si finisce sempre col parlare di Fiat, di quanto l’azienda assorba dal territorio in termini di occupazione o di come venga organizzato il lavoro nei reparti produttivi (fatica, impegno, pause, ecc.). Nella relazione del convegno di Melfi ho riassunto in una pagina la lunga storia di collaborazione tra Fiat e la Fondazione, evidenziando come tutte le esperienze maturate nel periodo 2005-2014 abbiano portato il gruppo ad impostare un approccio anticipato allo sviluppo prodotto: ora si progettano le parti delle vetture in team, pensando fin dall’inizio a quali difficoltà o vincoli potrebbe essere soggetto un operaio a causa della forma, della dimensione o dei metodi di fissaggio di un componente. La nostra Fondazione ha accompagnato FCA in questo lungo cammino e oggi si sta occupando di diffondere questa stessa cultura del dettaglio al resto del tessuto industriale italiano.

Tuttavia il mio discorso non ha voluto concentrarsi solo sulla grande azienda. Sono convinto che la soluzione dei problemi del Mezzogiorno passi da una sana e ben organizzata imprenditoria industriale. Il Mezzogiorno non può pensare di vivere solamente con turismo e agricoltura. C’è bisogno di industria! Per facilitare e supportare questa idea ambiziosa, la nostra Fondazione sta pensando di costruire un Club: il World Class Productivity Club. Vi invito a leggere la mia relazione per comprenderne contenuti e obiettivi. Politica industriale

Per concludere, sottolineo quanto la nostra proposta sia funzionale alla visione del prof. Viesti, che ha ribadito la sua opinione secondo cui in Italia come non mai è necessaria una politica industriale. Fare politica industriale non significa promulgare nuove leggi. Significa orientare ed incentivare scelte e comportamenti coerenti con un piano nazionale di sviluppo economico. Io sono convinto che una politica industriale che miri a concentrare le risorse limitate sui casi eccellenti del settore manifatturiero sia la chiave per uscire dalla crisi e ripartire con slancio. Dobbiamo dare un segnale chiaro: investiamo sui casi di eccellenza del Mezzogiorno e facciamo di questi casi un vero spot per attrarre investimenti internazionali. Le aziende del Club saranno proprio quelle aziende eccellenti, anche di piccola dimensione, che potranno candidarsi a divenire i motori della ripresa italiana. Ora è tempo di lavorare duro.

Potete scaricare la relazione di Caragnano al seguente link

Caragnano FEMI-WCPR

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