Home Blog L’industria della manifattura italiana: Milano e Lombardia davanti a tutti

Leggendo l’articolo di Marco Fortis uscito qualche giorno fa sul Sole24Ore ci siamo molto incuriositi e sentiti un po’orgogliosi dei dati che vengono riportati relativamente alla città di Milano e alla Lombardia. L’elaborazione che ne fa su dati di Eurostat evidenzia come la Lombardia sia la prima regione manifatturiera nel contesto europeo (valore aggiunto pari a 62 miliardi di euro nel 2012) e Milano si posiziona al secondo posto (valore aggiunto 17,9 miliardi di euro nel 2012) nella graduatoria delle provincie europee più importanti in campo manifatturiero. La Lombardia primeggia anche per gli elevati livelli occupazionali nel medesimo settore.

Pochi giorni fa, Luca Palmieri sulle pagine di LaRepubblica faceva lo stesso riferendosi alla Lombardia come la regione italiana che attrae il maggior numero di investimenti esteri e tra i settori prediletti spiccano manifattura e industria (54% degli acquirenti).

Sembra davvero che, sempre di più, la Lombardia sia il motore trainante da cui l’Italia dovrebbe prendere esempio. Più in generale si conferma la prima regione italiana per numero di piccole imprese e la prima in Europa per numero di imprenditori e lavoratori autonomi.
Insomma, per come la si guardi, nel contesto italiano e nei confronti dell’Europa, Lombardia e Milano stanno proprio facendo la differenza nel settore dell’industria.

Molto sentite anche le parole di Paolo Bricco nell’articolo “Una scommessa da vincere” che partendo dal cuore manifatturiero di Milano per arrivare alla sua mente tecnico-sceintifica delinea le caratteristiche uniche e irriproducibili di questa città simbolo oltretutto di moda, bellezza, arte e design. “Questa eredità storica ha le sue radici nelle officine e negli opifici del Rinascimento, ha il suo presente in un sistema industriale integrato con la manifattura continentale attraverso la cifra del medium tech e connesso ai mercati globali tramite il design e la moda, ha il suo futuro in una evoluzione che, all’attuale innovazione combinatoria, riesca ad appaiare innovazioni più radicali, completando e facendo compiere un ulteriore up-grading ad un meccanismo già oggi versatile e anticiclico, mutevole e resiliente. Milano riparte da qui.”

Una Milano in pieno cambiamento che ha però anche bisogno di politiche adeguate per ripartire e per essere promotrice del Made in Italy come sottolineato anche dal Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.

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